Insegnare e apprendere con il podcast
Questo contributo illustra un’esperienza di innovazione tecnologico-educativa incentrata sull’utilizzo del podcasting e orientata alla promozione dell’integrazione socio-culturale di alunni stranieri. L’iniziativa ha coinvolto alunni e insegnanti delle classi terze della scuola media “Ser Lapo Mazzei” di Prato e si è svolta nell’ambito del progetto ENSEMBLE, finanziato dall’Unione Europea e promosso dall’Università di Firenze.
Il contributo è stato presentato al convegno del 23 aprile “La scuola nuova nasce dal basso. Esperienze concrete di innovazione educativa”. In calce una presentazione integrativa in PDF.
DAI CONTRIBUTI SELEZIONATI PER IL CONVEGNO DEL 23 APRILE.
Le tecnologie mobili, come il cellulare o il lettore MP3, sono sempre più diffuse e parallelamente crescono le iniziative di formazione basate sull’utilizzo di questi nuovi dispositivi. Come avvalersi di queste tecnologie nella didattica formale? In questo breve contributo, presentiamo un modello di impiego del podcast nella didattica, sviluppato nel contesto del progetto ENSEMBLE, un’iniziativa finanziata dall’Unione europea nell’ambito del Lifelong Learning Programme 2008-10. Il progetto mira a favorire l’integrazione di cittadini italiani e stranieri e a rafforzare il rapporto tra genitori e figli nell’ambito di un comune impegno alla conoscenza dei diritti e dei doveri insiti nella cittadinanza europea. In questo quadro, è stato progettato un intervento, ancora in corso di sperimentazione, che coinvolge gli studenti delle tre classi terze della scuola secondaria di primo grado “Ser Lapo Mazzei” di Prato.
Il progetto ENSEMBLE: contesto, obiettivi, struttura
ENSEMBLE sta per “European citizeNShip lifElong MoBile Learning”. Il progetto è stato promosso dal “Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dei Processi Culturali e Formativi” dell’Università di Firenze e vede tra i suoi partner il distretto francese di Yvelines, il CRNP, il Comune di Prato e la sezione inglese dell’azienda tecnologica GiuntiLabs. Gli obiettivi del progetto possono essere così sintetizzati: sperimentare una metodologia didattica innovativa, basata sull’uso di tecnologie mobili, per lo sviluppo di azioni formative destinate a soggetti svantaggiati e potenzialmente a rischio di esclusione sociale; valutare se e a quali condizioni l’utilizzo di tecnologie mobili possa offrire opportunità per favorire l’integrazione socio-culturale; mettere a punto linee guida per la progettazione di esperienze di mobile e inclusive learning.
I destinatari sono costituiti da studenti della scuola media inferiore e loro genitori, prevalentemente, ma non esclusivamente, migranti di prima e seconda generazione. La sperimentazione riguarda due diverse città europee, ossia il Comune di Prato in Toscana e il distretto di Yvelines, vicino Parigi. Nel caso di Prato sono coinvolti nella sperimentazione le classi della Terza A, B e C della scuola “Ser Lapo Mazzei”, per un totale di circa sessanta studenti; sono altresì coinvolti sette docenti, tipicamente due (in un caso tre) per ogni sezione, uno con funzioni di carattere didattico-disciplinare e l’altro con funzioni di carattere tecnico. Tralasciamo in questa sede i dettagli relativi alla partecipazione dei genitori, rinviando per questo aspetto ad altri lavori (Ranieri et al., 2009).
Sul piano tecnologico la diffusione dei podcast avviene attraverso la piattaforma di e-learning scelta (Moodle) al fine di offrire agli studenti anche altre opportunità formative come dei materiali didattici interattivi (learning object), delle guide cartacee di approfondimento (learning guide) e, soprattutto, ambienti di discussione e di condivisione delle proprie riflessioni.
L’intervento formativo ruota intorno a quattro filoni tematici selezionati privilegiando argomenti legati, da un lato, all’educazione alla cittadinanza in una prospettiva interculturale ed europea, e, dall’altro, alla vita e ai problemi dei pre-adolescenti in contesto scolastico ed extrascolastico, osservati sia nell’ottica degli studenti che dei genitori. Il corso si articola pertanto in quattro moduli di durata mensile, ciascuno dei quali è suddiviso a sua volta in quattro unità. Nel paragrafo che segue ci concentreremo sul modello didattico e comunicativo messo a punto per l’erogazione di ogni singola unità.
Modello didattico e formato comunicativo dei podcast
Esiste ormai una discreta letteratura sull’uso del podcast nelle didattica (Foon Hew, 2009), ma siamo ancora in una fase esplorativa rispetto alle potenzialità didattiche di questa tecnologia. Ci sono almeno due diversi ordini di problemi da considerare: da un lato, si tratta di capire in che modo integrare e con quali funzioni utilizzare i podcast nell’attività didattica ordinaria; dall’altro, occorre interrogarsi sui formati dei contenuti dal punto di vista della comunicazione didattica.
In generale, per la progettazione didattica e comunicativa, ci siamo ispirati – nel nostro caso – ai principi per la progettazione di podcast educativi, definiti da Salmon et al. (2008) nell’ambito del progetto IMPALA – Informal Mobile Podcasting and Learning Adaptation. Secondo questo modello, si tratta di considerare dieci principali fattori che riguardano: le motivazioni pedagogiche; il medium da utilizzare (solo audio o anche immagini, es. videopodcast); l’integrazione del podcast nell’attività curriculare; il coinvolgimento degli studenti nella produzione di podcast; la struttura dei podcast che dovrebbe preferibilmente basarsi sulla regolarità dell’erogazione; la riusabilità; la lunghezza, che non deve superare i dieci minuti; lo stile che può essere più o meno formale (i podcast educativi dovrebbero essere al tempo stesso informativi e coinvolgenti); il contesto di riferimento del podcast; l’accessibilità del podcast (tipicamente è consigliabile che l’accesso avvenga attraverso un ambiente di apprendimento virtuale).
Sulla base di questi principi generali, abbiamo messo a punto un nostro modello, articolando il processo di fruizione nei seguenti termini: tipicamente ogni unità della durata di una settimana si apre con un podcast introduttivo che ha la funzione di mobilitare l’attenzione sul tema principe dell’unità; il secondo podcast fornisce informazioni chiave, il terzo restituisce informazioni integrative e l’ultimo infine riprende e riassume i contenuti dell’unità. Ogni podcast ha una durata massima di quattro minuti.
Gli studenti partecipano al processo non solo ricevendo il contenuto, ma anche producendo i propri podcast. Agli studenti viene infatti chiesto di svolgere un compito creativo e di condividere le proprie produzioni nell’ambiente virtuale. Il processo può essere così rappresentato:
Figura 1. Il processo di fruizione e produzione di podcast
Più precisamente ogni unità consiste di una serie di 4 tipologie di podcast le cui caratteristiche essenziali sono descritte nella tabella seguente:
Tabella 1. Una tipica sequenza di quattro podcast
Conclusioni
Per quanto sia ancora presto trarre conclusioni sull’esperienza in corso presso la scuola “Ser Lapo Mazzei” di Prato, è possibile avanzare qualche prima considerazione sulla base dei risultati emersi da un questionario intermedio somministrato agli studenti nel marzo 2010. In generale, gli studenti sembrano apprezzare questo formato comunicativo a scopo educativo: su 55 rispondenti, il 42% ha affermato che studiare con il podcast è più interessante e il 76% ritiene che sia più facile imparare con questo strumento. Al tempo stesso, però, emerge una differenza tra alunni italiani e alunni stranieri: meno della metà (41%) degli alunni stranieri che hanno risposto al questionario condivide l’idea che sia più facile studiare con il podcast. Questo dato andrà approfondito in quanto occorre mettere a fuoco gli elementi di criticità che impediscono agli alunni stranieri di trarre pieno giovamento dalla fruizione dei podcast. A questo scopo sarà prossimamente effettuato un focus group nelle classi coinvolte. Un resoconto più dettagliato dei risultati fin qui emersi e di quelli che emergeranno in futuro sarà necessariamente oggetto di una prossima pubblicazione.
Scarica la presentazione in PDF relativa a questo contributo.
Riferimenti bibliografici essenziali:
• Foon Hew K. (2009), Use of audio podcast in K-12 and higher education: a review of research topics and methodologies, Education Technology Research Development, 57, pp. 333-357.
• Ranieri M., Bonaiuti G., Ravotto P., Fini A. (2009), Mobile learning per l’integrazione di gruppi a rischio di marginalizzazione, Journal of e-learning and Knowledge management, Je-LKS, 5, 2, 91-101.
• Salmon G., Edirisingha P. (2008), Podcasting for Learning in Universities, Open University Press.
• Sharples M. (Ed.) (2007), Big issues in mobile learning, LSRI University of Nottingham.
• Winters N. (2007), What is mobile learning?, in: M. Sharples (Ed.), op. cit., pp. 7-11.
English abstract: The paper presents an innovative experience based on the use of podcasting and aiming at promoting the socio-cultural integration of foreign students. The experience involved students and teachers of the Third Grade of the Junior Secondary School “Ser Lapo Mazzei” in Prato and has been carried out within the ENSEMBLE project, an initiative funded by the European Union and promoted by the University of Florence.
Ranieri Bonaiuti Scarano Spadaccini